Dl Crescita. Passa emendamento su Inpgi

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Approvato dal Senato in via definitiva, il Decreto Crescita “scatena” editoriali e focus su tutti i media nazionali ma la norma definita “Salva INPGI” per ora viene presa in considerazione solo da pochi giornali. Citano, infatti, la norma Italia Oggi che pubblica una scheda riassuntiva, Milano Finanza, il Tempo e RAI News 24

Repubblica scrive “Tra i punti principali lo scivolo di 5 anni per gli aspiranti pensionati; il salvataggio di Roma, grazie a un intervento dello Stato per 1,4 miliardi di euro; la riapertura dei termini per aderire alla rottamazione delle cartelle inviate dal fisco e del saldo e stralcio, con nuova scadenza fissata al 31 luglio 2019; l’estensione dell’accesso al fondo per il credito anche alle imprese in concordato preventivo, come Mercatone uno”.

Il Corriere della Sera “Tra i punti principali, lo scivolo di 5 anni per chi aspira ad andare in pensione, la reintroduzione del superammortamento per le imprese, la riapertura dei termini della rottamazione-ter delle cartelle e del saldo e stralcio per i contribuenti che non sono riusciti a presentare la domanda di adesione entro lo scorso 30 aprile. E poi, ancora: taglio strutturale delle tariffe Inail dal 2023, ecoincentivi per moto e microcar, e anche gli aiuti ai sexy shop. Il decreto dà il via libera all’autorizzazione al Ministero dell’Economia per entrare nella nuova Alitalia”.

Ed infine Rai News 24 che scrive “Si va dalla reintroduzione del superammortamento per le imprese alla riapertura della rottamazione e saldo e stralcio. Dal taglio delle tariffe Inail strutturale solo dal 2023 agli ecoincentivi per tutte le moto e microcar. Ok anche all’autorizzazione al Mef per entrare nella nuova Alitalia.Dopo le polemiche, salta il trasferimento della titolarità dei Fondi per lo sviluppo e la coesione alle Regioni, una norma duramente contestata dalla ministra per il Sud, Barbara Lezzi, voluta invece dalla Lega, e che è stata al centro di un braccio di ferro all’interno del governo e della maggioranza. Nessun passo indietro, invece, sulla responsabilità penale per eventuali reati ambientali relativi alla bonifica e al rilancio dell’Ilva di Taranto. Il governo dice no all’immunità totale nonostante il duro botta e risposta tra Arcelor Mittal e il Mise. Sospeso il commissariamento fino al 31 ottobre e non più fino a fine anno per l’Inpgi.