La “svolta” green di Enpacl

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Plastic free ma non solo. L’Ente di previdenza dei consulenti del lavoro, presieduto da Alessandro Visparelli, ha fatto propri i principi, contenuti anche nell’Agenda 2030 dell’Onu, di sostenibilità sociale e di sviluppo sostenibile.

L’Ente ha, infatti, ottenuto dal Ministero per l’Ambiente l’autorizzazione all’utilizzo del marchioIo sono ambiente per aver eliminato all’interno della propria sede le bottiglie di plastica, installato erogatori di acqua naturale, distribuito ai dipendenti borracce in alluminio riciclato per consumare l’acqua alla scrivania, sostituito nei distributori di bevande calde i bicchieri di plastica con quelli di carta nonché le paline di plastica con quelle di legno.

Inoltre, l’Enpacl è una “No smoking company” con divieto totale di fumo (anche elettronico). I dipendenti fumatori sono stati indirizzati su base volontaria a corsi per abbandonare il fumo, effettuati in orario di lavoro.

E se non bastasse, ogni giorno l’Ente, per favorire una corretta educazione alimentare, fornisce ai dipendenti frutta fresca.

Poi ci sono anche le scelte sociali/politiche primi tra tutti quelli che riguardano gli investimenti anche questi orientati alla sostenibilità socio-ambientale. Energie rinnovabili, infrastrutture, residenze sanitarie, sostegno alle PMI italiane, social housing, sono alcuni dei settori verso i quali l’Ente indirizza le proprie scelte di investimento, coerenti con il regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili. Inoltre, il portafoglio dell’Ente è periodicamente sottoposto a valutazione da ente terzo circa il reale grado di sostenibilità dei relativi strumenti finanziari.

E poi c’è il Bilancio di esercizio. Dall’anno 2108, il documento contabile è corredato di una relazione sulla gestione, integrata con fattori di sostenibilità, conforme agli standard emanati dal ‘Global Reporting Iniziative’ (GRI), nella quale sono esposti i risultati non economici riferiti alla performance operativa, alla trasparenza verso gli stakeholder, al sostegno verso gli iscritti, alle misure adottate per l’ambiente.

Ed infine, ma qui le scelte hanno radici “antiche”, le Certificazioni. Dal 1996 l’Ente ha intrapreso la strada della certificazione in qualità, dapprima con le norme di base ISO 9001 e poi, via via, con la ISO 27001 (sicurezza dei dati), la 37001 (anticorruzione), l’Asse.Co. (regolarità dei contratti di lavoro) e, soprattutto, la Social Accountability 8000 (responsabilità sociale d’impresa).