Italia Oggi fa il bis

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“La «coperta» del welfare (del valore di 509 milioni di euro), «cucita in maniera sartoriale sulle peculiarità delle singole Casse», ha avvolto centinaia di migliaia di professionisti, costretti a far i conti con bisogni inediti, una volta raggiunti dal «gelo» dalla pandemia: se, in media, infatti, il 38% degli iscritti ha chiesto il «bonus» statale da 600/1.000 euro, gli Istituti previdenziali hanno usato il portafoglio (e l’ingegno) per ideare interventi efficaci da erogare, a partire dalla concessione di ulteriori indennizzi cumulabili con quello pubblico, di finanziamenti a tasso zero, di contributi per canoni di locazione dello studio professionale e per l’acquisto di beni strumentali, nonché agevolando l’accesso al credito «anche mediante la stipula di nuove convenzioni con banche e assicurazioni”, è questo l’incipit dell’articolo pubblicato da Italia Oggi a firma Simona D’Alessio. Ma Il giornale fa il bis e pubblica un secondo articolo questa volta incentrato sulle dichiarazioni del direttore generale del Ministero del Lavoro, Concetta Ferrari, che intervenendo alla presentazione del rapporto Adepp sul Welfare, e su sollecitazione della giornalista, è entrata in merito alle delibere non approvate o in attesa di risposta.

“È messa nero su bianco l’apertura del dicastero di via Veneto, contenuta in una lettera del direttore generale delle politiche previdenziali ed assicurative Concetta Ferrari, che interviene per fornire, come ha specificato lei stessa, «qualche indicazione in più» su una questione, quella del rinvio del pagamento dei contributi, che ha visto sia singoli Enti, sia l’Associazione che li riunisce (l’Adepp), invocare chiarimenti sull’effettiva possibilità di stabilire un rinvio dei termini, in virtù della propria autonomia regolamentare.

Citato «un certo malcontento» che «serpeggia» per la mancata approvazione di delibere che spingevano i pagamenti al di là del 31 dicembre (ad aver incassato la bocciatura l’Enpacl, la Cassa dei consulenti del lavoro, che aveva pure deciso un alleggerimento della contribuzione e che, a quanto si apprende, ha richiesto formalmente il riesame), si precisa che l’altolà è stato a suo tempo «conformato alla normativa emergenziale di carattere generale» che ha previsto col cosiddetto decreto «rilancio» (34/2020, convertito nella legge 77/2020) la proroga fino al 16 settembre di quest’anno dei versamenti tributari e contributivi sospesi. E, dunque, seppur fosse «ragionevolmente condivisibile» il fine del sostegno degli iscritti, lo scenario normativo non lo consentiva, recita la missiva di Ferrari che ieri, al tavolo della presentazione del I rapporto sul welfare dell’Adepp, ha dichiarato che «non c’è una deroga, ma può esserci un differimento» dei termini. Intanto, ha reso noto, «11 Enti non ci hanno spedito la rendicontazione» delle erogazioni da 600 e 1.000 euro per le indennità di aprile e maggio, perciò, sono invitati a provvedere «con la massima urgenza», per «poter ricevere, entro novembre, i rimborsi» statali”.

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