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Mentre il ministro dell’Economia Daniele Franco nella premessa al Documento di economia e finanza varato dal governo Draghi definisce la manovra finanziaria in atto uno “shock senza precedenti nella storia recente”, Banca d’Italia e Cnel, in audizione, sembrano essere concordi “occupazione e riforma del fisco” devono essere gli obiettivi principali.
Secondo la Banca d’Italia “il quadro macroeconomico tendenziale presentato nel Def, che prevede una crescita del 4,1 per cento nell’anno in corso e del 4,3 nel 2022, è nel complesso coerente con le prospettive” che ha rintracciato nelle sue indagini la stessa via Nazionale e che dicono di una economia in leggera ripresa, a dimostrazione della sua resilienza, in un “quadro macroeconomico molto migliorato” ma caratterizzato ancora da “elevata incertezza”.
Una crescita sopra il 4 è un risultato “possibile” ma “tutto è legato alla campagna vaccinale. “E’ plausibile che nella seconda parte dell’anno si possa avviare una ripresa significativa, trainata dagli investimenti e, più gradualmente, dai consumi; le prospettive sono però fortemente condizionate dal successo delle campagne vaccinali e dall’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Assicurare la riduzione dei contagi è condizione indispensabile per sostenere l’economia”.
Per il Cnel “Il rischio di una perdurante bassa occupazione va scongiurato non solo per motivi di giustizia sociale, ma anche perché essa è un fattore che ostacola una efficace ripresa economica”.
“Servono impegni precisi e coraggiosi mirati all’innalzamento del tasso di occupazione verso i livelli dei Paesi dell’UE che deve assumere una decisa centralità per i prossimi anni, con particolare riguardo ai giovani e alle donne”.
E mentre sul Recovery Fund, il Cnel chiede che “si valutino le ricadute occupazionali delle diverse politiche industriali ed economiche” annuncia che sta lavorando a una proposta di riforma del Fisco, perchè “occorre una riforma organica da avviare subito, e una più decisa lotta alla evasione che è essenziale anche per restituire risorse alla collettività e per compensare almeno in parte gli oneri delle riforme stesse”.