Transizione ecologica, fondi europei e investimenti

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“Uno dei grandi temi che sarà al centro delle iniziative di investimento per il Paese nei prossimi anni è certamente la transizione ecologica, declinata nelle sue diverse accezioni, ma non solo. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pone infatti l’accento e la propria visione di futuro su molte questioni che mancavano dall’agenda politica ormai da troppo tempo. Accanto infatti alle due “missioni” principali quali digitalizzazione, innovazione, competitività da una parte, e rivoluzione verde e transizione ecologica dall’altra, una consistente quota di investimenti e riforme sarà dedicata alle infrastrutture per la mobilità sostenibile, all’istruzione e la ricerca, all’inclusione sociale e ovviamente alla salute” parte da queste considerazioni il convegno “virtuale”, organizzato nei giorni scorsi da Itinerari Previdenxiali che ha visto la partecipazioni di esperti, stakeholder e rappresentanti politici.

“Il 30% dei programmi europei ha al centro sostenibilità e rispetto ambiente attraverso la promozione di economia circolare e innovazione. Gli obiettivi: abbattimento 55% emissioni entro 2030 e impatto climatico zero entro 2050″ha detto Alberto brambilla presentando le slide del Centro studi di Itinerari Previdenziali, sottolineando che “Per Italia 222 mld di risorse complessive, di cui 191,5 in arrivo da ‘Recovery and Resilience Fund’ e 30,6 dal fondo complementare finanziato dal nostro Paese e investire in fondi ESG, rivolti a trasformazione digitale e tecnologica, efficientamento energetico e nuove infrastrutture sociali e abitative, servirà a sostenere molteplici ambiti economici e produttivi”.

“Ma ulteriore spinta – per Brambilla – può arrivare dall’investimento dei player istituzionali nazionali, già da tempo impegnati in progetti a sostegno dell’economia reale del Paese. Fondi nazionali ed europei per transizione green e digitale, uniti agli investimenti istituzionali, potranno essere la formula di collaborazione pubblico-privato che consentirà di rilanciare l’economia del Paese nel post COVID19“.

Per Deborah Serracchiani, Capogruppo PD alla Camera “il Pnrr è sicuramente anche l’opportunità per rinnovata complementarietà investimenti tra pubblico e privato, impegnati come nel caso della transizione ecologica, nel perseguimento degli stessi obiettivi”.

“Serviranno competenze e professionalità – ha detto la Serracchianmi durante il suo intervento –  dunque le politiche attive al lavoro saranno e sono il substrato necessario per transizione ecologica e innovazione digitale”.

Per leggere o scaricare gli atti del convegno cliccare su Atti del Convegno – Itinerari previdenziali

 

 

 

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