Neutralità climatica. 12 miliardi e mezzo dalla Ue e dalla Bei

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È il piano di aiuti che il Parlamento europeo ha previsto per permettere ai territori ancora dipendenti dall’industria ad alta intensità di carbonio di realizzare gli obiettivi del Green deal entro il 2050. Un miliardo e mezzo in sovvenzioni dal bilancio Ue e 10 miliardi di euro in prestiti della Banca europea per gli investimenti (Bei), destinati alle regioni più colpite dalla transizione verso la neutralità climatica, che per quanto riguarda il nostro Paese “investirà” la Sardegna (Sulcis-Iglesinete) e la Puglia (Taranto).

Lunedì  28 maggio gli eurodeputati e gli Stati membri hanno raggiunto l’accordo sul programma dell’UE ottenendo che il piano di aiuti contenesse alcuni “vantaggi” per le regioni  con “una capacità amministrativa inferiore”, come ha sottolineato il relatore Johan Van Overtveldt.

Per Johan Van Overtveldt (ECR, BE), correlatore “La transizione verso un’economia sostenibile e climaticamente neutra rappresenta una sfida significativa per alcuni territori. Su richiesta del PE, il tasso di sovvenzione per le regioni meno sviluppate è portato ad un massimo del 25%.  Ma abbiamo anche introdotto altre disposizioni per far sì che lo strumento possa essere usato in tutti gli angoli dell’Unione come il sostegno consultivo ora ammissibile fin dalla fase iniziale, in modo che i beneficiari possano ricevere consulenza prima della fase di presentazione della domanda. Ciò è molto utile per i beneficiari delle regioni con una ridotta capacità amministrativa”.

“Lo strumento per i prestiti del settore pubblico sosterrà la transizione verde in Europa per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Unione per il 2030 e una neutralità climatica dell’UE al più tardi entro il 2050 – ha sottolineato la relatrice Henrike Hahn (Verdi, DE) –  Sono lieta che abbiamo concordato criteri e salvaguardie solidi per garantire che questo Strumento possa svolgere un ruolo significativo nel raggiungimento di una transizione giusta e inclusiva”.

“Con questo strumento – ha continuato la Hahn – sosteniamo le regioni interessate e i comuni locali nell’attuazione di progetti di maggiore impatto e in piena coerenza con il Green Deal europeo. Sarà data priorità ai progetti situati nelle regioni meno sviluppate, nonché ai progetti che contribuiscono agli obiettivi climatici e agli enti pubblici che hanno adottato un piano di decarbonizzazione. I progetti saranno sottoposti a un attento monitoraggio da parte della Commissione per garantire il rispetto di tali condizioni. La Commissione valuterà inoltre la possibilità di introdurre in futuro l’obbligo di condurre un impatto ex ante sul genere per garantire che la prospettiva di genere sia pienamente integrata nella pianificazione e nell’attuazione dei progetti”.

I principali vantaggi ottenuti dagli eurodeputati nel corso dei negoziati:

  • Una componente di sovvenzione aumentata per le regioni meno sviluppate del 25% della componente del prestito
  • Sarà fornita un’assistenza finanziaria anche per la preparazione di proposte di progetti destinati a beneficiare delle risorse dello Strumento.
  • Disposizioni per garantire che i valori fondamentali dell’UE, la protezione dell’ambiente e la parità di genere siano rispettati dai beneficiari.
  • I criteri di aggiudicazione che vengono utilizzati quando la domanda supera le risorse disponibili includeranno una preferenza per determinati progetti. Si tratta di quelli promossi dai beneficiari situati nelle regioni meno sviluppate e da quelli con piani di decarbonizzazione e sosterranno progetti che contribuiranno direttamente al raggiungimento degli obiettivi dell’Unione in materia di clima ed energia per il 2030 e all’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050.
  • Criteri rigorosi per la selezione di partner finanziari diversi dalla BEI per garantire che la politica di prestito sia coerente con le norme ambientali e sociali dell’UE, i requisiti di buona governance fiscale e la trasparenza dei progetti finanziati.

Sfondo

Lo strumento per i prestiti del settore pubblico è un pilastro del  Meccanismo per la transizione giusta, che comprende anche l’istituzione del Fondo per una transizione giusta e una componente specifica nell’ambito di InvestEU. L’obiettivo generale è raggiungere la neutralità climatica dell’UE in modo efficace ed equo, senza lasciare indietro nessuno. Più concretamente, deve contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione per il 2030 e dell’obiettivo dell’economia dell’Unione dell’Ue in materia di neutralità climatica entro il 2050.

A tal fine, lo Strumento combinerà le sovvenzioni finanziate dal bilancio dell’Unione con i prestiti concessi a condizioni preferenziali da partner finanziari come la Banca europea per gli investimenti (BEI). Creerà condizioni di prestito preferenziali per progetti che non generano entrate sufficienti per essere finanziariamente sostenibili. Lo Strumento per la transizione giusta è considerato operativo dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2027.