Italia digitale 2026. Stato dell’arte e sfide future

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Il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale ha pubblicato il documento che descrive le iniziative intraprese, i risultati conseguiti e le prossime azioni previste per rispettare gli impegni presi in ambito nazionale ed europeo.

Nella conclusione, si illustrano delle raccomandazioni per aumentare l’efficacia del coordinamento tecnologico e digitale del Paese.

“Il documento – si legge nell’abstract – vuole essere il punto di sintesi da cui il prossimo Governo potrà partire nell’implementare l’agenda digitale del Paese, per garantire continuità nell’implementazione e facilitare il rispetto degli impegni presi con la Commissione europea”.

La strategia per l’Italia Digitale 2026 – approvata nel marzo 2021 – ha stabilito obiettivi ambiziosi per l’Italia, in linea con quelli della Bussola Digitale 2030 europea ma con tempi più stretti.

Il piano, sviluppato grazie ai finanziamenti del PNRR, prevede infatti di garantire entro il 2026 connettività a banda ultra larga a tutto il Paese, accelerare la digitalizzazione e la diffusione di servizi digitali e piattaforme pubbliche, accelerare la digitalizzazione della sanità pubblica e armonizzare la sua diffusione sul territorio, incrementare il livello di cybersicurezza del Paese e intervenire sulle competenze digitali dei cittadini. In parallelo si prevede di rilanciare la leadership italiana nello spazio e avviare il rafforzamento del Paese nelle tecnologie strategiche per il futuro.

A ottobre 2022 tutti i target e le milestone del PNRR sono stati rispettati.

Sono state completate tutte le attività necessarie per avviare i lavori di realizzazione dei
progetti di connettività a banda ultra larga: tutte le gare sono state aggiudicate tra aprile
e giugno e i contratti sono stati firmati tra giugno e settembre.

I lavori per il Polo Strategico Nazionale (PSN) sono partiti e il PSN sarà attivo entro
dicembre. La gara si è conclusa a giugno e il contratto è stato firmato ad agosto.

Le nuove piattaforme per l’interoperabilità delle banche dati pubbliche, per le notifiche
digitali, le deleghe e i pagamenti sono operative o in fase di pre-rilascio.

I fondi per la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche centrali e locali sono in
larga parte già stati assegnati. È stato avviato il supporto operativo del personale MITD in
loco.

L’Agenzia per la cybersicurezza è stata costituita ed è ora pienamente operativa.

Sono state approvate le nuove architetture per la sanità digitale – Fascicolo Sanitario
Elettronico e Telemedicina – ed è stata avviata la loro realizzazione.

 

Ma quale è lo stato dell’essere secondo il Ministero?

Sono partite tutte le iniziative sulle competenze digitali, la maggiore delle quali è stata la
creazione dell’innovativo Fondo per la Repubblica Digitale.

Tutti i fondi PNRR e ordinari previsti per il settore Spazio sono stati assegnati. Sono in
corso di preparazione le gare e la successiva messa in opera. È stata lanciata la
costellazione Low Earth Orbit “Iride”, la più grande iniziativa europea in questa area.

Il Ministro per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale (MITD) e il Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) ha inoltre contribuito a importanti iniziative legislative e regolamentari in Europa e in Italia.

Sul piano nazionale, è stato messo in campo e realizzato un corposo disegno normativo e di
riforme a sostegno del processo di innovazione e di digitalizzazione del Paese. Questo disegno si è dispiegato a partire dall’attribuzione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di poteri di indirizzo e coordinamento, da esercitare anche tramite un apposito Comitato interministeriale, al fine di superare la frammentazione delle competenze in materia, predisporre riforme abilitanti per la realizzazione del PNRR, rafforzare la sicurezza cibernetica e migliorare i servizi ai cittadini.

Sul piano europeo, invece, il MITD/DTD ha coordinato la posizione nazionale e offerto un
determinante contributo per la scrittura dei più importanti dossier regolatori, quali il Digital
Markets Act, il Digital Services Act, il Data Governance Act, Artificial Intelligence Act, il Data Act e il Regolamento eIDAS, che definiscono cornici normative comuni e fondamentali per lo sviluppo del mercato, la salvaguardia di diritti individuali e sociali e la tutela della concorrenza e della proprietà intellettuale.

E cosa si deve fare nel futuro prossimo?

Si segnala – scrivono dal Ministero – la particolare importanza nei prossimi 6-12 mesi di:
● Completare la strutturazione del Transformation Office per la digitalizzazione della PA,
necessario per sostenere l’implementazione locale dei programmi finanziati.
● Rendere operativa la piattaforma per le notifiche digitali, l’e-Wallet europeo su App IO e il
sistema degli attributi associati all’identità del cittadino (patente, abilitazioni, permessi).
● Costituire e rendere operativa la società informatica 3-i per dotare le pubbliche
amministrazioni centrali di una nuova realtà professionale funzionale alla digitalizzazione.
● Avviare le gare per la Telemedicina e completare la realizzazione dell’ecosistema per i dati
sanitari.
● Assegnare i bandi Spazio e in particolare quelli relativi alla costellazione “Iride”.

Infine per continuare con successo l’implementazione del PNRR e per rafforzare ulteriormente la politica tecnologica italiana si raccomanda il mantenimento della unitarietà di guida e coordinamento strategico delle iniziative tecnologiche e digitali in capo alla Presidenza del Consiglio (MITD/Autorità Delegata Spazio), il rafforzamento della autorità architetturale del MITD/DTD e il potenziamento di qualità e quantità di competenze per le transizione digitale del Paese.