
“Analizzare il ruolo delle politiche pubbliche nello sviluppo del mercato della finanza a impatto, a livello europeo e internazionale” è il tema della ricerca SIA (Social Impact Agenda per l’Italia) i cui risultati sono stati presentati in anteprima nel webinar “Impact Investing. Politiche di sviluppo e incentivi per la finanza a impatto”.
Risultati e linee di azione chiave dal Tavolo “Impact Investing. Politiche e incentivi per la finanza a impatto”
Il lavoro di ricerca è stato orientato ad analizzare il ruolo delle politiche pubbliche nello sviluppo del mercato della finanza a impatto, a livello europeo e internazionale; fornire alla pubblica amministrazione italiana esempi concreti e linee di azione per favorire un tale sviluppo; promuovere lo strumento delle Partnership pubblico-private (PPP) orientate a risultati ambientali e sociali.
I primi risultati della ricerca, che confluiranno in un più ampio report in pubblicazione, sono stati presentati da Alban Cathala, ricercatore SIA per il Tavolo “Politiche “Politiche di sviluppo e incentivi per la finanza a impatto” .
Per raggiungere questi obiettivi, il lavoro di ricerca si è concentrato su tre strumenti principali:
- Un’analisi della letteratura, in particolare per individuare i temi chiave su cui focalizzare il lavoro.
- Tre incontri online di un tavolo di lavoro (TdL) composto da 24 esperti ed esperte con l’obiettivo di identificare problemi e soluzioni, illustrati da esempi e casi concreti.
- Interviste approfondite con 17 stakeholders, esperti nei campi delle politiche pubbliche e/o degli outcome payments, per completare/arricchire le discussioni del TdL.
Alcune conclusioni
- Elemento fondamentale evidenziato nelle ricerca: in nessun altro paese studiato l’impact investing si è potuto sviluppare senza la volontà politica del Governo e il sostegno fermo e costante della PA.
- Aldilà di una definizione dell’ «impatto», lo sviluppo della misurazione e della rendicontazione dell’impatto è un passo essenziale nello sviluppo dell’ecosistema. PA e Governo devono accompagnare questo movimento.
- Infine, il modello di “amministrazione condivisa” ci sembra, in generale, virtuoso e dovrebbe essere incoraggiato nelle amministrazioni responsabili dell’assegnazione di progetti sociali o ambientali.