Stati Generali AdEPP. Descalzi, Eni “Promuovere le realtà che danno valore aggiunto”

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‘Il paese riuscirà a vincere se c’è unione d’intenti su obiettivi di alto livello e se si lavora tutti insieme perché il momento è difficile. Non possiamo girare intorno alle cose poco essenziali e dobbiamo essere pro attivi. Non dobbiamo correre a vuoto sul posto” così Claudio Descalzi, Ad di Eni, intervenendo agli “Stati Generali della Pre-videnza dei Liberi Professionisti” organizzati da AdEPP.

“Io penso che, al di là dell’ attività di base di tutti professionisti, gli investimenti anche delle Casse devono essere fatti proprio per migliorare le condizioni di chi investe ma anche delle aree in cui si investe – ha detto l’Ad di Eni – promuovere le realtà che danno del valore aggiunto non solo in termini di dividendi, che sono importanti perché i vostri soldi devono poi giustificare il fatto di fare quell’investimento, ma che poi danno anche un contributo a tutte quelle realtà in Italia tipiche dell’ industria italiana che creano valore. Riducendo il rischio, riducendo la volatilità si irrobustisce anche tutta la struttura finanziaria di ogni attività che facciamo. In buona sostanza bisogna evitare di correre a vuoto rimanendo sul posto, essere molto pragmatici e concreti e dare fiducia agli altri. Secondo me investendo negli altri riusciamo a migliorare noi stessi e questo non è compito solo delle Casse ma è il compito dalla politica”.

E sul panorama nazionale dopo la guerra in Ucraina, Descalzi ha ribadito “Gli effetti economici della guerra in Ucraina sono visibili a tutti, sia per la parte industriale che per le famiglie, in tutto il mondo: l’inflazione, la supply chain e i costi. Quelli dell’energia la guerra li ha enfatizzati perché sono spariti 170 miliardi di metri cubi di gas e i prezzi sono andati alle stelle con la speculazione e l’incertezza sulla capacità di riempire gli stoccaggi”.

“Una volta che gli stoccaggi sono stati riempiti e l’Europa ha messo, dopo sette mesi di insistenza dell’Italia, un limite virtuale, che ora è anche più alto del prezzo, la speculazione è scesa. Il prezzo ora è attorno a 40 euro a megawattora che è sempre superiore ai 17-20 prima del Covid ma già dopo il Covid con la ripresa erano saliti a 70-80. L’Europa – ha continuato l’Ad – rimane sotto un grande stress, paghiamo 7 volte il prezzo del gas degli Usa e 3-4 rispetto a Far East che adesso si può nutrire del gas della Russia”.

“Siamo riusciti in 10 mesi a sostituire il 50% delle forniture. Eravamo il primo cliente di Gazprom e grazie agli accordi con i Paesi con cui collaboriamo siamo riusciti a sostituire parte del gas che compravamo dalla Russia e siamo sulla catena del valore”.

“Per poter avere prezzi bassi, l’offerta deve essere equipollente o un po’ superiore alla domanda. Se pensiamo che le rinnovabili possono completamente sostituire il gas – ha concluso Descalzi – andiamo contro un muro. In un contesto in cui il gas durerà ancora molto dobbiamo riuscire ad avere gli strumenti per equipollenza tra domanda e offerta. Il gas russo ci dava la flessibilità di aprire la valvola e arrivava, ora bisogna avere rigassificatori e infrastrutture. Per questo ripeto che dobbiamo essere in ridondanza”.

“Dobbiamo lavorare ad un mix di tecnologie e non avere dogmi. Se ci limitiamo sulle tecnologie gli altri hanno mani e gambe liberi e noi dobbiamo saltellare e questo lo paga tutto il sistema industriale. E in particolare quello italiano”.