Dl Lavoro. Giornalisti, ricongiunzione ai fini previdenziali e Pil

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Il  Consiglio dei ministri ha approvato, lo scorso  1° maggio, un disegno di legge in materia di lavoroche affronta anche il tema della ricongiunzione, ai fini previdenziali, dei periodi assicurativi per i lavoratori dipendenti, autonomi e per i liberi professionisti. Giornalisti inclusi.

Da luglio 2002, infatti, i giornalisti dipendenti ed iscritti alla gestione principale dell’Inpgi sono “migrati” all’Inps.

La nuova norma “modifica la disciplina della ricongiunzione ai fini previdenziali dei periodi assicurativi, allineando il rendimento previsto a quello offerto dal sistema contributivo, pari alla media quinquennale del tasso di crescita del Pil”.

La disciplina della ricongiunzione – ai fini previdenziali – dei periodi assicurativi della gestione separata dell’Inpgi prevede che il giornalista iscritto può richiedere la ricongiunzione dei contributi versati in altre forme di previdenza obbligatoria, con esclusione di quelli versati presso la Gestione separata dell’Inps, senza alcun onere per il giornalista.

I contributi oggetto di ricongiunzione, che andranno ad implementare la sua posizione assicurativa,  – si legge nella nota pubblicata dalla Federazione nazionale della stampa – sono quelli obbligatori, volontari, figurativi e da riscatto. Questi verranno trasferiti alla gestione separata dell’Inpgi da parte degli altri enti interessati maggiorati dell’interesse annuo composto del 4,5%.

“È evidente – denuncia l’Fnsi – che se il governo, con la modifica annunciata, intende ridurre dal 4,5% a circa l’1,0% (pari alla media quinquennale del tasso di crescita del Pil) la maggiorazione prevista dalla ricongiunzione in caso di trasferimento dei contributi, i colleghi interessati dovranno affrettarsi – nelle more dell’approvazione del disegno di legge – a perfezionare la richiesta di ricongiunzione dei contributi”.