I Ministri dell’Energia riuniti a Vallalolid

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La recente riunione ministeriale informale dei ministri dell’Energia dell’Unione Europea, tenutasi a Valladolid nell’ambito del semestre di presidenza spagnola dell’UE, ha affrontato con determinazione due delle sfide principali che l’Unione dovrà affrontare nel prossimo futuro: l’autonomia strategica aperta e lo sviluppo di un mercato interno dell’energia integrato e digitalizzato. Durante il dibattito di due giorni, i leader dei 27 paesi membri dell’UE hanno sottolineato l’importanza cruciale della promozione delle energie rinnovabili come pilastro fondamentale per raggiungere l’obiettivo di una completa decarbonizzazione dell’economia europea entro il 2050.

Una delle questioni affrontate è stata la crescente domanda di materie prime critiche, necessarie per il processo di decarbonizzazione. Secondo un recente rapporto pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, la richiesta globale di litio è aumentata del 300% in soli cinque anni, mentre quella di cobalto è cresciuta del 70% e quella di nichel del 40%. Questa tendenza alla crescita è destinata a continuare nei prossimi anni. Tale aumento della domanda solleva preoccupazioni sul futuro delle industrie cleantech europee e sulla competitività nell’attrarre investimenti.

La vicepresidente del Governo spagnolo e ministra per la Transizione ecologica e la sfida demografica, Teresa Ribera, ha evidenziato l’importanza di garantire un’autonomia strategica aperta nel settore delle materie prime critiche. Ribera ha sottolineato che l’Europa deve progredire non solo nella produzione interna di tali materiali, ma anche nel riciclaggio e nel riutilizzo degli stessi. Questo approccio contribuirà a garantire la sicurezza delle forniture e a ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche da altre regioni del mondo.

A questo proposito, la Commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, ha ricordato che la legge sulle materie prime critiche è prevista per garantire l’accesso a questi minerali e la proposta di piattaforma per le tecnologie pulite consentirà di mobilitare fino a 160 miliardi di euro per investimenti nell’industria e nelle aziende europee del settore.

Parallelamente all’autonomia strategica, i ministri dell’eEnergia hanno affrontato il tema dello sviluppo di un mercato interno dell’energia integrato e digitalizzato. Secondo i dati della Commissione europea, l’interconnessione delle reti elettriche degli Stati membri dell’UE è ancora insufficiente, con una media del 15% di capacità di interconnessione transfrontaliera. Ciò rappresenta una sfida per il raggiungimento di un mercato interno efficiente e resiliente.

Attualmente, le energie rinnovabili coprono circa il 20% del consumo energetico totale dell’UE, ma è necessario fare di più per raggiungere gli obiettivi ambiziosi stabiliti dall’Accordo di Parigi. La Commissaria Simson, ha annunciato che la proposta europea per un impegno volontario e non vincolante sarà presentata al G20. L’obiettivo è triplicare entro il 2030 il tasso globale di diffusione delle energie rinnovabili e raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica rispetto al decennio precedente.

La riunione ministeriale informale ha sottolineato la necessità di migliorare la flessibilità e l’integrazione delle reti intelligenti per agevolare la transizione verso un sistema energetico pulito. Inoltre, sono state condivise esperienze e conoscenze esterne ai governi su come ottimizzare l’utilizzo delle reti e sfruttare al massimo le batterie per i piccoli sistemi di accumulo.

 

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