Digitalizzare la sicurezza sociale

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La Commissione europea ha presentato un piano dettagliato per procedere nella digitalizzazione del coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale in Europa. L’obiettivo principale è semplificare l’accesso ai servizi di sicurezza sociale per coloro che attraversano i confini nazionali per lavoro e ridurre il carico amministrativo per cittadini e imprese.

Le principali misure proposte includono:

  1. Implementazione dell’EESSI: la Commissione chiede agli Stati membri di accelerare l’implementazione del sistema di scambio elettronico delle informazioni di sicurezza sociale (EESSI) affinché sia completamente operativo in tutta Europa entro la fine del 2024. Questo sistema digitalizza gli scambi tra le istituzioni di sicurezza sociale nazionali, sostituendo le procedure basate su carta che sono lente e complesse.
  2. Procedure di coordinamento online: Si incoraggia l’offerta delle procedure di coordinamento della sicurezza sociale completamente informatizzate. Questo renderebbe più agevole la mobilità per lavoro nell’UE e il lavoro all’estero, garantendo a tutti un accesso rapido ai benefici previdenziali. Gli Stati membri possono fare riferimento al Regolamento del Single Digital Gateway, che prevede la fornitura totalmente online di alcune procedure amministrative entro il 12 dicembre 2023.
  3. ESSPASS: la Commissione incoraggia la partecipazione alle attività pilota dello “European Social Security Pass” (ESSPASS), che mira a semplificare l’emissione e la verifica dei diritti di sicurezza sociale dei cittadini oltre i confini.
  4. EU Digital Identity (EUDI) Wallets: la Commissione sta lavorando per l’introduzione di portafogli per l’identità digitale dell’UE (EUDI), che consentiranno ai cittadini dell’Unione di usufruire di versioni digitali di documenti per l’accesso alle prestazioni dovute come la Carta Europea di Assicurazione Malattia (EHIC). Ciò faciliterà le verifiche sul campo da parte delle istituzioni di sicurezza sociale, degli ispettorati del lavoro e degli enti di assistenza sanitaria.

La Commissione sosterrà gli Stati membri nell’attuazione di queste iniziative fornendo assistenza tecnica e mettendo a disposizione risorse finanziarie dell’Unione attraverso i vari programmi esistenti. L’Autorità Europea del Lavoro (ELA) svolgerà un ruolo attivo nel raccogliere esempi di migliori pratiche e facilitare gli scambi di esperienze tra le autorità nazionali.

L’obiettivo è rendere più agevole la vita, il lavoro e i viaggi degli europei all’estero, agevolare il commercio tra gli Stati membri dell’UE e migliorare il coordinamento della sicurezza sociale a livello transnazionale. La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a sostenere questo piano di attività e chiede a tutti gli attori interessati di collaborare per implementare le misure proposte. Questa iniziativa è anche importante in vista della revisione delle regole di coordinamento della sicurezza sociale dell’UE attualmente in corso tra i co-legislatori.

Questa nuova comunicazione della Commissione intende rafforzare i risultati già conseguiti nel coordinamento della sicurezza sociale in Europa. I cittadini dell’UE hanno il diritto di viaggiare, lavorare e vivere in un altro Paese dell’Unione.

Nel 2021, 16 milioni di europei hanno vissuto e/o lavorato in un Paese dell’Unione e dello spazio economico europeo diverso da quello di nascita/provenienza. Le norme dell’Unione (regolamento (CE) n. 883/2004 e regolamento (CE) n. 987/2009) tutelano i diritti di sicurezza sociale delle persone che si spostano all’interno dell’Europa, ad esempio per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, le prestazioni familiari e le pensioni, e assicurano che tutti possano accedere alle prestazioni ammissibili il più rapidamente possibile.

A titolo esemplificativo dello stato di avanzamento del processo, è possibile citare alcuni dati. Nel 2021 circa 235 milioni di persone in Europa avevano la tessera europea di assicurazione malattia (TEAM), che le ha aiutate a ottenere l’assistenza medica necessaria e imprevista all’estero.

Inoltre, 6 milioni di pensioni sono state erogate a pensionati che risiedono in un altro Paese. Inoltre, le amministrazioni nazionali hanno ricevuto 3,6 milioni di richieste di certificazione (prova) della copertura previdenziale in situazioni transfrontaliere.

Grazie al sistema di scambio elettronico di informazioni di sicurezza sociale (EESSI), dal 2019 le istituzioni di sicurezza sociale degli Stati membri hanno gestito in modo più rapido e sicuro 16,5 milioni di portafogli di previdenza sociale di persone che viaggiano, vivono, studiano e/o lavorano in un altro Paese dell’Unione europea (ogni mese vengono scambiati 2,5 milioni di messaggi elettronici).

Attualmente, 12 istituzioni degli Stati membri stanno sperimentando ESSPASS per rilasciare e verificare digitalmente i diritti di sicurezza sociale dei cittadini attraverso le frontiere, come il “documento portatile A1” per scopi lavorativi e la TEAM per l’assistenza sanitaria.

 

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