Settimana impegnativa per il PE a Strasburgo

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Martedì si terrà il dibattito sulla prima legge sull’intelligenza artificiale (“AI Act”) che ha l’obiettivo di introdurre nuove regole mirate a garantire che l’IA sia affidabile, sicura e rispettosa dei diritti fondamentali dell’UE, mantenendo al contempo lo spirito innovativo. Mercoledì seguirà la votazione sull’accordo raggiunto con il Consiglio in merito al nuovo regolamento che intende limitari i potenziali rischi e impatti negativi dell’IA e proibisce le applicazioni dell’IA che minacciano i diritti fondamentali, come i sistemi caratterizzazione biometrica basati su dati sensibili, i sistemi di punteggio sociale, o la manipolazione del comportamento umano attraverso l’intelligenza artificiale. Secondo il regolamento, che sarà in vigore in tutta l’UE dal momento della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE, anche i sistemi di IA ad alto rischio (infrastrutture critiche, istruzione, sanità, pubblica sicurezza, elezioni) dovranno rispettare rigorosi requisiti, mentre quelli per finalità generali dovranno conformarsi a nuovi obblighi di trasparenza e regole UE sul copyright. Infine, tenendo conto delle crescenti difficoltà legate al riconoscimento dei contenuti audiovisivi artificiali o manipolati (“deepfake”) e alla loro diffusione online, questi contenuti dovranno essere segnalati in modo chiaro.

 

Tra lunedì e martedì il Parlamento discuterà e voterà in via definitiva le norme per il risparmio energetico (case “green”) che comprendono tutte le misure volte a ridurre il consumo di energia e le emissioni di gas serra nel settore edilizio. Questa revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici mira a ottenere la neutralità climatica entro il 2050, imponendo nuovi standard per il rendimento energetico degli edifici e promuovendo il rinnovamento delle strutture esistenti. Le nuove regole stabiliscono anche scadenze per l’eliminazione delle caldaie alimentate a combustibili fossili, sottolineando l’impegno dell’UE verso una transizione energetica sostenibile.

 

Sempre in tema “green” altre due misure: mercoledì i parlamentari europei esprimeranno il voto sui limiti di emissione più rigorosi per i veicoli, come definiti nel regolamento Euro 7. L’obiettivo è quello di supportare la transizione verso una mobilità pulita, mantenendo gli attuali limiti di emissione Euro 6 per autovetture e furgoni, ma stabilendo limiti più severi per autobus e autocarri. Queste norme affrontano anche le emissioni non di scarico, come le microplastiche dagli pneumatici. Martedì, inoltre, è prevista la votazione finale sulle nuove misure anti-inquinamento delle installazioni industriali e delle grandi aziende zootecniche che hanno l’obiettivo di ridurre invece, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. Questa revisione della direttiva sulle emissioni industriali ne estende l’applicazione a un maggior numero di fattorie di pollame e suini e introduce requisiti più stringenti per limitare le emissioni nocive. Inoltre, si prevede una clausola di reciprocità per i produttori esterni all’UE, garantendo che rispettino standard simili quando esportano verso l’UE.

I parlamentari martedì chiederanno alla presidenza belga dell’UE e alla Commissione europea di attivarsi affinché la direttiva sulla “due diligence” delle imprese in materia di sostenibilità (“Due diligence”) sia adottata entro questa legislatura. La direttiva, come noto, mira a responsabilizzare le aziende sul loro impatto negativo su diritti umani e ambiente, come ad esempio sul lavoro minorile, sulla schiavitù, sull’inquinamento o sulla deforestazione. Le norme sarebbero applicate dalle autorità nazionali responsabili delle indagini e includono sanzioni pecuniarie alle società non conformi. Ricordiamo che a dicembre 2023 Parlamento e Consiglio avevano raggiunto un accordo provvisorio sulla direttiva e che questa è attualmente bloccata in Consiglio da una serie di pareri contrari, compreso quello dell’Italia.

Mercoledì, infine, il Parlamento è chiamato a votare in via definitiva la nuova legge sulla libertà di stampa a tutela dei giornalisti e dei media dalle interferenze politiche ed economiche (“Media Freedom Act”). Il voto segue l’accordo raggiunto con il Consiglio UE a dicembre 2023 su questa norma che obbligherà gli Stati membri a proteggere l’indipendenza dei media da interferenze governative, politiche, economiche o private. Nel testo sono previste misure per vietare qualsiasi forma di ingerenza nelle decisioni editoriali, e impedire che i giornalisti siano obbligati tramite pressioni esterne a rivelare le proprie fonti o siano oggetto di attacchi mediante software spia.

Per migliorare la trasparenza delle proprietà editoriali, tutti i media – a prescindere dalle dimensioni aziendali – saranno obbligati a pubblicare informazioni riguardo al proprio assetto proprietario, e riportare l’eventuale accesso a finanziamenti pubblici. La legge europea sulla libertà dei media andrà anche a istituire un nuovo meccanismo per impedire che le grandi piattaforme digitali, come Facebook, X o Instagram possano arbitrariamente limitare o impedire l’indipendenza dei contenuti dei media.

E’ previsto, infine, che il Parlamento adotti la sua posizione sulle nuove regole per verificare le affermazioni ingannevoli delle aziende in materia ambientale, a maggiore protezione dei consumatori. Lunedì, sarà discussa la direttiva sulle dichiarazioni ecologiche (“green claims”) che integra la norma europea, già adottata, che vieta il greenwashing (ambientalismo di facciata). Nel testo, si definiscono quali informazioni le aziende devono fornire per giustificare le proprie asserzioni di marketing a tema ambientale, quali: “rispettoso dell’ambiente”, “rispettoso degli animali”, “verde”, “naturale”, “biodegradabile” e “a impatto climatico zero”. La norma include anche misure sulla procedura e sulle scadenze, affinché tali informazioni siano passate al vaglio e approvate prima che possano essere utilizzate. La direttiva introduce sanzioni per le aziende che violano le regole. Inoltre, definisce i criteri specifici per l’utilizzo di affermazioni commerciali comparative e le condizioni necessarie perché le aziende possano menzionare le azioni di rimozione e compensazione delle emissioni di carbonio (“offset”), come ad esempio fanno alcune compagnie aeree. Il voto in prima lettura conclude la procedura per questa legislatura. Il fascicolo sarà ripreso dal prossimo Parlamento europeo dopo le elezioni di giugno 2024.