Giovannini “Nel futuro i social e i green bonds”

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“Il fondo Sure  prevede 100 miliardi per finanziamenti che vanno nella direzione della cassa integrazione, del sostegno ai redditi e disoccupazione. Verranno finanziati attraverso social bonds. Lo stesso Commissario Gentiloni ha ricordato che il 30% del Next Generation Eu, cioè circa 250/270 miliardi, verrà finanziato attraverso green bond. È probabile che altri Paesi a livello di debiti sovrani andranno in quella direzione” così il portavoce dell’Asvis, Enrico Giovannini intervenendo al forum sul welfare integrato organizzato da Itinerari Previdenziali che ha annunciato “la Banca centrale europea ha segnalato che questi titoli verranno usati come collateral nelle operazioni con la Bce. Quindi c’è un totale sdoganamento e anzi orientamento delle politiche di immissione dei titoli anche in questa direzione. Questa è una buona notizia da un lato e dall’altro può cambiare in qualche modo i piani di finanziamento anche di soggetti che pensano in un’ottica sociale, in un’ottica di medio e lungo termine come certamente sono gli operatori del settore a cui voi fate riferimento”.

Il portavoce dell’Asvis è poi intervenuto sull’Agenda europea 2030. “Abbiamo perso 5 anni su 15 per attuare l’Agenda 203 – ha detto Giovannini –  L’accordo del 2015 non è stato preso abbastanza seriamente dalla classe dirigente, dalla politica e dall’opinione pubblica e così l’Italia mancherà molti dei target fissati al 2020. La crisi in corso rischia di allontanarci dal sentiero verso l’Agenda 2030, ma la scelta dell’Unione europea a favore dello sviluppo sostenibile consente di cambiare direzione” che rilancia “ bisogna intraprendere immediatamente il cammino verso una transizione ecologica giusta, capace di generare nuova occupazione e sviluppo economico e sociale, utilizzando in modo coerente le risorse Ue e nazionali per rilanciare il Paese in un’ottica di sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

“La stessa Europa, nella road map pubblicata ad aprile in piena pandemia Covid 19 – ha ricordato il portavoce Asvis – diceva vogliamo un’Europa più sostenibile, più resiliente più giusta. Queste idee sono state poi trasferite nella proposta di Next Generation Eu e poi nell’accordo dei capi di Stato e di Governo.

“Come sappiamo ora spetta ai governi pensare ai loro piani di impresa e resilienza. Sono state presentate le linee guida della Spagna e lì si vede la differenza rispetto al governo italiano perché la Spagna ha un vice presidente dedicato all’Agenda 2030. Sappiamo che la commissione ha diffuso delle linee guida molto dettagliate, l’ultimo rapporto Asvis fa un’analisi anche di queste linee guida per suggerire una serie di investimenti. Progetti che devono essere finanziati da Next Generation Eu all’interno del piano di resilienza e che devono essere resi coerenti con con gli obiettivi e i piani che verranno finanziati con altri fondi europei per esempio con i fondi strutturali. Abbiamo quindi un gigantesco problema di coerenza delle politiche che questo Paese non è abituato a fare. Anche perché da quasi 30 anni non fa programmazione seria a medio e lungo termine”.

“Vorrei sottolineare – ha continuato Giovannini – che il Piano è di ripresa e resilienza, questo secondo termine è totalmente assente dal dibattito pubblico italiano ed è un grave errore. E’ un errore perché il termine resilienza è centrale nelle politiche europee. È la resilienza trasformativa così come è definita nei lavori che abbiamo fatto con la commissione europea negli ultimi anni. Qui non si tratta di finanziare progetti che ci fanno tornare dove eravamo un anno fa ma abbiamo bisogno di finanziare progetti per rimbalzare avanti dopo la crisi, soprattutto rafforzare il nostro Paese per renderlo più in grado di essere pronto per le future crisi”.

 

Il rapporto Asvis è consultabile cliccando su https://asvis.it/rapporto-asvis-2020/