Esonero contributivo. I quesiti di AdEPP in attesa di risposte

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Mentre è stato pubblicato sul sito del Ministero del lavoro il Decreto interministeriale (Lavoro e Mef) sull’esonero contributivo, l’Associazione degli Enti di previdenza privati presieduta da Alberto Oliveti è in attesa di ricevere, in merito, alcuni chiarimenti richiesti, nei giorni scorsi, allo stesso Ministero.

“Al fine di assicurare una tempestiva applicazione del decreto interministeriale in oggetto, nelle more dell’entrata in vigore – scrive AdEPP nella lettera inviata all’ufficio di Gabinetto del Ministro e all’ufficio legislativo del Ministero – è indispensabile che le Casse ricevano indicazioni circa le modalità per la concessione dell’esonero con riferimento ad alcune fattispecie. Sulla base del testo dello schema di decreto veicolato e attualmente sottoposto al vaglio della Corte dei Conti, l’AdEPP per conto dei propri associati, rappresenta la necessità di ottenere alcuni chiarimenti da parte degli Uffici in indirizzo”.

Chiairmenti che il Presidente Oliveti riassume anche alla giornalista de Il Sole 24 Ore, Federica Micardi, all’indomani della pubblicazione del Decreto interministeriale, “il calcolo del reddito, i contributi da considerare, il concetto di regolarità contributiva e la possibilità di rimborso”.

Rispetto al primo punto, AdEPP chiede “a quale definizione di reddito occorre fare riferimento, poiché – mentre il sopracitato comma 20 fa riferimento al reddito complessivo – l’art. 3, comma 3, lett. d) dello schema di Decreto prevede che l’accesso al beneficio debba essere riconosciuto sulla base del reddito professionale, il quale costituisce un di cui del reddito complessivo”.

L’Associazione, inoltre, chiede se “con l’espressione contributi di competenza nel 2021” si faccia riferimento a quelli che sono calcolati sul reddito prodotto nell’anno precedente (nel caso specifico 2020) e dichiarato all’ente nell’anno in corso (2021) oppure, come propende questa associazione, quelli che gli iscritti sono comunque tenuti a pagare nel 2021 in forza dei bilanci e dei regolamenti delle singole Casse”.

Per AdEPP, sotto il profilo oggettivo, alcune difficoltà interpretative emergono perchè nel Decreto non è definita “la tipologia di contributo – soggettivo, eccedenze e maternità – oggetto di esonero, cosa si intenda per esonero “parziale” e sulla base di quali modalità questo venga calcolato, se assumendo quale riferimento una quota percentuale della contribuzione oppure un valore assoluto “flat” uguale per tutti”.

Nella lettera, l’Associazione sottolinea come sia importante fare chiarezza sul requisito di regolarità contributiva perchè ogni singola Cassa ha un proprio regolamento e quindi se l’alternativa possa essere “far riferimento alla disciplina per il rilascio del Durc”.

E poi c’è il tema “degli iscritti che hanno già versato parte dei contributi, permettendo di riconoscere la possibilità di un eventuale rimborso a favore di coloro che – pur avendo effettuato il pagamento spettante – sono comunque titolari del diritto a usufruire dell’esonero parziale”.

“È inoltre importante considerare che, con riferimento alla rendicontazione dei rimborsi da parte dello Stato, è probabile che questi vengano erogati a partire dal prossimo anno.
Si pone dunque l’ulteriore problema rispetto alla modalità di computo, ai fini dei propri bilanci, dei contributi che non verranno incassati nell’anno in corso ma che verranno successivamente reintegrati dallo Stato nel 2022”.

“In ragione di quanto esposto ed evidenziato, anche al fine di superare le specificità delle diverse tipologie di contribuzione – si legge nella lettera –  questa Associazione vorrebbe sottoporre alla Vostra attenzione un’ipotesi volta a semplificare la gestione della procedura di riconoscimento dell’esonero, proponendo che l’aiuto venga, di fatto, assicurato sottoforma di “bonus contribuzione” (stimabile intorno ai 2.000 euro) per i contributi da pagare nell’anno 2021 secondo i regolamenti e bilanci delle Casse”.

Un “meccanismo di gestione articolato” che AdEPP propone nella lettera e che per l’Associazione presieduta da Oliveti “produrrebbe un duplice beneficio poiché consentirebbe non solo di sostenere adeguatamente e celermente nel 2021 i professionisti più fragili, ma anche di garantire maggiore equità erogando un aiuto eguale per tutti, prescindendo dalle diverse tipologie di contribuzione, dal diverso ammontare e dai diversi momenti di riscossione”.

La risposta del Ministero dovrebbe arrivare in questi giorni, nel frattempo il Presidente Oliveti sottolinea, attraverso le pagine de Il Sole 24 Ore, l’importanza di questa norma che attraverso una fiscalità di scopo si fa carico dei contributi di chi è in difficoltà.